Aurivo, gruppo cooperativo irlandese, seconda azienda del paese per la lavorazione del latte, ha ridotto dell’80% sia le emissioni di anidride carbonica sia, nella stessa percentuale, il consumo di combustibili fossili, nel sito di Killygordon grazie a un investimento di svariati milioni di euro che ha puntato su nuovi sistemi di lavorazione dei liquidi, soluzioni all’avanguardia per il risparmio energetico e la refrigerazione e il recupero del calore attraverso le pompe di calore di GEA, azienda che si occupa di soluzioni tecnologiche per la lavorazione degli alimenti.
Il sito Aurivo, nella contea di Donegal, produce e confeziona ogni anno 120 milioni di litri di latte intero e scremato, compreso il latte biologico, per una vasta gamma di marchi. Per rimanere competitiva, Aurivo stava cercando di aumentare l’efficienza e la capacità di lavorazione, oltre a ridurre l’impronta di carbonio. Uno degli obiettivi chiave che si è posta è stata la riduzione del consumo complessivo di energia e in particolare ridurre la dipendenza dalle caldaie ad acqua alimentate a combustibile fossile.
L’azienda ha collaborato con i team locali di GEA in Irlanda per progettare, configurare e installare un nuovo impianto di refrigerazione: ha deciso di sfruttare la tecnologia della pompa di calore GEA per recuperare e convogliare il calore in eccesso dal nuovo impianto di raffreddamento, per riscaldare l’acqua per il processo di pastorizzazione del latte. Con un beneficio doppio: meno energia consumata e riduzione dell’utilizzo del riscaldamento a base di combustibili fossili (caldaia).
Accanto al nuovo impianto di refrigerazione, installato anche un nuovo pastorizzatore e apparecchiature di separazione, omogeneizzazione e standardizzazione del latte. L’aggiornamento degli impianti ha aumentato la capacità di lavorazione del latte Aurivo e ridotto il consumo di energia per la lavorazione, il riscaldamento e la refrigerazione di circa il 12%. Le emissioni di CO2 sono diminuite di oltre 181.000 kg all’anno.
«Attualmente stiamo utilizzando solo il 50% della capacità della pompa di calore - ha spiegato Stephen Carlin, Engineering Manager di Aurivo - Se necessario, potremmo raddoppiare la quantità di acqua calda prodotta e quindi potenzialmente raddoppiare la nostra capacità di pastorizzazione".