Ambiente

Effetto Covid 19 sulla spesa: consumatori più green

Effetto Covid 19 sulla spesa: consumatori più green

L’emergenza Coronavirus ha amplificato l’attenzione all’ambiente da parte dei consumatori, sempre più green. Di pari passo le aziende, sia quelle coinvolte nella vendita, sia nella produzione, sono sempre più orientate verso soluzioni e innovazioni sostenibili.

Secondo il “6° Osservatorio nazionale sullo stile di vita sostenibile”, ricerca annuale realizzata da LifeGate, in collaborazione con Eumetra Mr, un’azienda è considerata sostenibile se usa responsabilmente le risorse (61%), è attenta ai lavoratori (32%), controlla la filiera (30%), fornisce informazioni trasparenti ai clienti (26%). E gli italiani dichiarano di essere disposti a spendere di più per i prodotti sostenibili (26%), prediligendo quelli a km 0 (44%); prodotti bio il 36%; giocattoli con materiali sostenibili 36%; energia rinnovabile 32% (40% Gen Z); sistemi di domotica per un risparmio energetico 24% (35% Gen Z). Anche l’abbigliamento rientra nel radar della nuova consapevolezza ambientale soprattutto per i giovanissimi, infatti, se la scelta è influenzata per il 46% dal prezzo e dal 44% dalla qualità del prodotto, la provenienza dei materiali arriva terza per la Generazione Z con un 32% quasi il doppio degli altri intervistati (17%).

Emergono anche in questo caso alcuni trend, messi in luce da Cristina Luzzati, direttore Markup e Gdoweek, in un articolo su La Repubblica.
 Fra le nuove tendenze, vi è il ritorno all’origine: la richiesta di prodotti made in Italy, di filiere italiane ha stimolato molte aziende del food a un ritorno a casa delle loro produzioni, molte hanno aggiunto nuove linee, altre hanno preso decisioni epocali come Barilla che ha lanciato sul mercato domestico la pasta di grano duro della filiera italiana al 100%, in accordo con oltre 8mila agricoltori italiani e con grani di 13 regioni diverse. Anche il pack cambia e diventa green, infatti, oltre ad essere riciclabile al 100%, è realizzato in cartoncino di fibra vergine proveniente da foreste gestite in modo responsabile secondo standard certificati.

Anche la circolarità è sempre più in voga, intesa come modalità di avviare cicli virtuosi, farsi paladino del “nulla si butta”, allungare la vita dei prodotti. Tra i primi promotori di questo movimento è stata Patagonia con il suo “worn wear” per riparazioni, riciclo e riuso dei suoi iconici pile (e non solo). Più democratico ed aperto a tutti è il Trocathlon: il mercato dell’usato legato allo sport proposto da Decathlon, un’iniziativa che poggia sul principio delle 4R (riduco, riuso, riciclo e riparo).
  
In atto anche l’update green nuove declinazioni di prodotti storici, evoluti in chiave green, che ampliano l’offerta. KFC ha introdotto la versione plant based del suo pollo fritto, così come McDonald’s e Burger King che hanno fatto lo stesso con i loro burger. Una vera rivoluzione invece per Lego che ha recentemente annunciato che interromperà la produzione di blocchi di plastica entro il 2030 e che tutti i pezzi saranno realizzati con materiali di origine vegetale. I nuovi blocchi saranno realizzati in polietilene, dalla canna da zucchero.
 
Anche il comparto moda non è esente dal cambiamento. È il caso del Gruppo H&M che ha lanciato un nuovo servizio B2B di moda sostenibile chiamato Treadler, che offrirà ad altri marchi l'accesso alla catena di fornitura globale di H&M e supporto allo sviluppo del prodotto. Mentre, nel mese di dicembre, la società ha stretto una partnership con YCloset, la società di abbonamento a noleggio leader in Cina, per lanciare un nuovo programma di noleggio nel paese: gli utenti possono acquistare capi anche dal sito e se desiderano possono conservare pezzi selezionati dopo averli noleggiati. L’obiettivo? Allungare la vita dei prodotti.
 

Milkcoop

via Torino, 146
00184 Roma
Tel. 06-84439391
Fax 06-84439370