Ambiente

Investimenti sostenibili: più trasparenza anche sui mercati finanziari

Investimenti sostenibili: più trasparenza anche sui mercati finanziari

Nuovo Regolamento UE  pubblicato in Gazzetta ufficiale: definisce i criteri per valutare quando un’attività economica possa considerarsi green, al fine di individuare il grado di sostenibilità degli investimenti. 

Il Green Deal europeo - l'iniziativa faro dell'UE per il clima - ha fissato al 2050 il limite entro il quale l'UE deve diventare climaticamente neutra. Per raggiungere questo obiettivo è necessario investire in nuove tecnologie. La Commissione europea stima che l'Europa avrà bisogno di circa 260 miliardi di investimenti in più all'anno nei prossimi dieci anni. Gli investimenti pubblici non saranno però sufficienti a conseguire i piani del Green Deal. Saranno necessari anche finanziamenti da parte di investitori privati. Per questo occorrono criteri chiari per definire che cosa è sostenibile ed ecologico ed evitare di finanziare progetti "greenwashing", cioè¨che si dichiarano verdi e sostenibili, ma che non rispettano davvero l'ambiente. Alcuni paesi dell'UE hanno già  iniziato a sviluppare sistemi di classificazione, ma un quadro di regole comuni a livello europeo andrebbe a beneficio sia delle imprese che cercano finanziamenti sia degli investitori che vogliono sostenere progetti verdi.

Il 22 giugno è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea il Regolamento UE n.852 del 18 giugno 2020 che integra il Reg. (UE) 2019/2088, relativo all’informativa sulla sostenibilità nel settore dei servizi finanziari. Il sistema di classificazione adottato a livello europeo con il nuovo Regolamento ha proprio lo scopo di contribuire ad un'economia climaticamente neutra, ma, soprattutto, fornire una "tassonomia" comune per individuare le attività che determinano una ricaduta positiva sotto il profilo ambientale, orientare gli investimenti verso attività, tecnologie ed imprese più sostenibili e rappresentare al contempo uno strumento importante per combattere il fenomeno del green washing.

Nel testo vengono stabiliti un set di obiettivi ambientali da raggiungere e si prevede che un'attività economica possa essere etichettata come sostenibile dal punto di vista ambientale se è in grado di contribuire ad almeno uno degli obiettivi, senza danneggiare significativamente nessuno degli altri.

Gli obiettivi sono:

  • la mitigazione del cambiamento climatico: un’attività economica dà un contributo sostanziale alla mitigazione dei cambiamenti climatici se contribuisce in modo sostanziale a stabilizzare le concentrazioni di gas a effetto serra nell’atmosfera al livello che impedisce pericolose interferenze di origine antropica con il sistema climatico in linea con l’obiettivo di temperatura a lungo termine dell’accordo di Parigi evitando o riducendo le emissioni di gas a effetto serra o aumentandol’assorbimento dei gas a effetto serra;
  • l'adattamento al cambiamento climatico: un’attività economica dà un contributo sostanziale all’adattamento ai cambiamenti climatici se
    • comprende soluzioni di adattamento che riducono in modo sostanziale il rischio di effetti negativi del clima attuale e del clima previsto per il futuro sull’attività economica o riducono in modo sostanziale tali effetti negativi, senza accrescere il rischio di effetti negativi sulle persone, sulla natura o sugli attivi;
    • fornisce soluzioni di adattamento che contribuiscono anche  in modo sostanziale a prevenire o ridurre il rischio di effetti negativi del clima attuale e del clima previsto per il futuro sulle persone, sulla natura o sugli attivi, senza accrescere il rischio di effetti negativi sulle altre persone, sulla natura o sugli attivi;
  • l’uso sostenibile e la protezione delle risorse idriche e marine: un’attività economica dà un contributo sostanziale all’uso sostenibile e alla protezione delle acque e delle risorse marine se contribuisce in modo sostanziale a conseguire il buono stato dei corpi idrici, compresi i corpi
    idrici superficiali e quelli sotterranei, o a prevenire il deterioramento di corpi idrici che sono già in buono stato, oppure dà un contributo sostanziale al conseguimento del buono stato ecologico delle acque marine o a prevenire il deterioramento di acque marine che sono già in buono stato ecologico;
  • la transizione verso un'economia circolare: un’attività economica dà un contributo sostanziale alla transizione verso un’economia circolare se:
    • utilizza in modo più efficiente le risorse naturali,
    • aumenta la sostenibilità, la riparabilità, la possibilità di miglioramento o della riutilizzabilità dei prodotti,
    • aumenta la riciclabilità dei prodotti,
    • riduce in misura sostanziale il contenuto di sostanze pericolose,
    • prolunga l’uso dei prodotti,
    • aumenta l’uso di materie prime secondarie e il miglioramento della loro qualità,
    • previene o riduce la produzione di rifiuti,
    • aumenta la preparazione per il riutilizzo e il riciclaggio dei rifiuti,
    • potenzia lo sviluppo delle infrastrutture di gestione dei rifiuti,
    • riduce al minimo l’incenerimento dei rifiuti ed evita lo smaltimento dei rifiuti,
    • evita e riduce la dispersione di rifiuti;
  • la prevenzione e il controllo dell'inquinamento: un’attività economica dà un contributo sostanziale alla prevenzione e alla riduzione
    dell’inquinamento se contribuisce in modo sostanziale alla protezione dell’ambiente dall’inquinamento mediante
    • la prevenzione o la riduzione delle emissioni inquinanti nell’aria, nell’acqua o nel suolo, diverse dai gas a effetto serra,
    • il miglioramento del livello di qualità dell’aria, dell’acqua o del suolo nelle zone in cui l’attività economica si svolge,
    • la prevenzione o la riduzione al minimo di qualsiasi effetto negativo sulla salute umana e sull’ambiente legati alla produzione e all’uso o allo smaltimento di sostanze chimiche,
    • il ripulimento delle dispersioni di rifiuti e di altri inquinanti;
  • la protezione e il ripristino della biodiversità e degli ecosistemi: un’attività economica dà un contributo sostanziale alla protezione e al ripristino della biodiversità e degli ecosistemi se contribuisce in modo sostanziale a proteggere, conservare o ripristinare la biodiversità o a conseguire la buona condizione degli ecosistemi, o a proteggere gli ecosistemi che sono già in buone condizioni.

La definizione di chiari criteri europei "green" per gli investitori è fondamentale per permettere agli imprenditori di raccogliere più fondi pubblici e privati, e all'UE di diventare neutrale dal punto di vista delle emissioni di carbonio entro il 2050, come stabilito nell'European Green Deal”, ha spiegato il Parlamento Ue in una nota.

"Tutti i prodotti finanziari che si dichiarano sostenibili dovranno dimostrarlo secondo criteri rigorosi e ambiziosi dell'UE. La legislazione prevede anche un chiaro mandato alla Commissione per iniziare a definire le attività dannose per l'ambiente. La graduale eliminazione di tali attività e investimenti è importante per raggiungere la neutralità climatica, tanto quanto il sostegno alle attività decarbonizzate", ha dichiarato il relatore della commissione affari economici Bas Eickhout.

Attività di transizione e di abilitazione
Le attività che sono incompatibili con la neutralità climatica, ma considerate necessarie nella transizione verso un'economia neutrale dal punto di vista climatico, sono etichettate come attività di transizione o attività abilitanti. Devono avere livelli di emissioni di gas serra corrispondenti alle migliori prestazioni del settore. I combustibili fossili solidi, come il carbone o la lignite, sono esclusi, ma il gas e l'energia nucleare potrebbero essere potenzialmente etichettati come attività abilitante o di transizione, se si rispetta il principio del "non arrecare danni significativi".

La Commissione aggiornerà regolarmente i criteri tecnici di screening per le attività di transizione e di abilitazione. Entro il 31 dicembre 2021 dovrebbe riesaminarli e definire i criteri per individuare le attività che hanno un impatto negativo significativo.


In allegato il Regolamento


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