L'agricoltura italiana tra locale e globale

L'agricoltura italiana tra locale e globale

È questo il concetto che riassume un settore agricolo declinato nella realtà di produzione e trasformazione cooperativa. Infatti, il 74% della materia prima è locale, il 24% nazionale e solo il 2% proviene dall’estero, ma i mercati sono globali, come nel caso del vino dove il 50% del giro d’affari è dovuto all’attività estera di commercializzazione. È con questo spirito che secondo Giorgio Mercuri, presidente di Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, l’agricoltura italiana può vincere le sfide che le si proporranno.

Per il presidente Mercuri ciò che accomuna tutte le 5000 cooperative aderenti all'Alleanza delle Cooperative Agroalimentari tramite Confcooperative, Legacoop e Agci, è il forte legame che ogni cooperativa ha con la propria base sociale, il rapporto col territorio e le comunità e il ruolo strategico nella valorizzazione del made in Italy, tanto in italia quanto nel mercato estero. È fondamentale per le aziende saper intercettare, analizzare e sfruttare le preferenze dei consumatori, avendo sufficiente apertura mentale per capire che non in tutto il mondo le abitudini alimentari sono le stesse. Un esempio è proprio la cooperativa orticola di cui è socio il presidente Mercuri: nella cooperativa vengono prodotti ortaggi freschi per il mercato locale, surgelati per quello nazionale e di precotto disidratato per il mercato estero. La grande sfida delle realtà agricole italiane e di saper colmare la domanda di prodotto italiano che attualmente viene sfruttata dai falsi, i cosiddetti italian sounding, e che riesce a produrre un valore di quasi 100 miliardi di Euro ogni anno.

Agricoltura 4.0 Il tema dell’agricoltura avanzata, dell’agricoltura “smart”, mostra come in Italia si è verificato un cambio di paradigma che vede il Centro-Sud più avanti rispetto al Nord per alcuni aspetti, come è il caso della sostenibilità. Nelle zone meridionali infatti, la totalità degli impianti irrigui sono ormai a goccia, sono diffuse tecnologie alimentate con il fotovoltaico e con i droni viene monitorata l’evaporazione dei terreni, riuscendo a stare più attenti alle esigenze delle piante in modo da diminuire l’utilizzo di sostanze chimiche per il trattamento delle patologie fitosanitarie. È molto importante questa dimensione della sostenibilità in quanto i consumatori sempre più veicolano i loro acquisti in base a questo aspetto. Per le realtà cooperative però sostenibilità è anche altro: significa avere nelle immediate vicinanze le campagne dove si produce la materia prima e i centri di stoccaggio e lavorazione, limitando i trasporti. Vuol dire poi attenzione agli imballaggi, che devono essere di materiale biodegradabile e compatibili con l’ambiente. La forza del mondo cooperativo è l’essere in grado di ascoltare i consumatori e quindi fare reddito assecondando le loro esigenze e i loro sentimenti.

Alcuni numeri di Alleanza cooperative agroalimentari:

  • 4.703 cooperative
  • 800.000 soci
  • 91.500 addetti
  • 35 Miliardi di Euro di fatturato (il 23% del giro d'affari dell'agroalimentare italiano)
  • 5 Miliardi di Euro di export (il 13% delle esportazioni agroalimentari italiane)

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