Pubblicato il report di giugno dell’USDA sull’andamento del mercato di mais e altri cereali ad uso zootecnico
Produzione mondiale di mais e altri cereali
Nel mese di giugno l’USDA stima per la stagione 2022/2023 una crescita della produzione di mais e degli altri cereali destinati all’alimentazione zootecnica, per un valore totale di 1.479,2 milioni di tonnellate (+3,3 milioni di tonnellate rispetto alle stime del mese scorso). Tale valore è dovuto al forte incremento delle stime di produzione di mais in Ucraina, mentre si stima una minore produzione in Unione Europea, Australia, Ucraina e Algeria. In particolare si prevede un aumento della produzione di mais in Ucraina pari a +5,5 milioni di tonnellate, dovuto a una più ampia superficie destinata alla coltura rispetto alle previsioni precedenti. Nonostante il mais richieda maggiori input e a causa del conflitto con la Russia ci sia una scarsità di petrolio e altri mezzi di produzione, l’Ucraina ha seminato maggiormente mais, una possibile spiegazione a questa circostanza può essere che gli agricoltori ucraini avessero acquistato gli input necessari prima dell’invasione russa, ignorando e non potendo immaginare la futura scarsità di carburante per il raccolto, l’eccesso di scorte di cereali e l’attuale difficoltà ad esportare da parte del paese.
Domanda mondiale di mais e altri cereali
Per la stagione 2022/23 non si prevedono variazioni nella domanda di cereali per l’alimentazione zootecnica, con un aumento dell’uso di mais per i mangimi e un minor utilizzo invece di orzo. Da evidenziare la forte crescita dell’uso di mais in Ucraina, che arriva a 9,5 milioni di tonnellate, dato superiore dell’80% rispetto alla media degli ultimi cinque anni prima del conflitto, ma bisogna considerare che il surplus di produzione di mais nel paese non verrà esportato, ma andrà ad aumentare le scorte dei mangimi nazionali. L’USDA stima inoltre che ci saranno maggiori importazioni di mais da parte dell’Unione Europea, in quanto i prezzi dei cereali favoriscono l’utilizzo del mais come mangime rispetto a orzo e frumento.
Scorte mondiali di mais e altri cereali
Le previsioni per la stagione 2022/2023 delle scorte finali di mais e altri cereali ad uso zootecnico sono in aumento rispetto allo scorso mese, e raggiungono 335,7 milioni di tonnellate (+5,3 milioni). Le scorte in Ucraina sono in crescita, per questo il Governo sta cercando di supportare gli agricoltori per salvare gli imminenti raccolti fornendo strumenti mobili per lo stoccaggio come le silobag, che sono ampiamente diffuse in altri paesi. Anche in Russia si stima un aumento delle scorte di mais e orzo, a causa delle minori esportazioni, così come in crescita risultano anche le scorte di mais degli USA, dato il minor consumo del cereale nella stagione 2021/2022.
Scambi commerciali mondiali di mais e altri cereali
Le stime di giugno per la stagione 2022/2023 prospettano una riduzione di 0,6 milioni di tonnellate degli scambi commerciali di mais e altri cereali a uso zootecnico, per un valore totale di 227,9 milioni di tonnellate, dato più basso degli ultimi tre anni, essenzialmente dovuto al calo di scambi di orzo. Per quanto riguarda il commercio di mais, non si registrano variazioni nel mese di giugno, ma si stima un forte aumento delle importazioni di mais da parte dell’Unione Europea. Dati i prezzi più favorevoli di mais rispetto a quelli di grano e orzo, la domanda di cereali per l’alimentazione zootecnica dei due principali paesi europei importatori, Spagna e Italia, sarà soddisfatta da un aumento delle importazioni di mais da paesi extra-Ue, considerando anche che le stime di produzione di grano e orzo in entrambi i paesi sono in calo. Riguardo gli scambi commerciali di orzo, le previsioni del mese di giugno per la stagione 2022/2023 indicano una riduzione di 0,6 milioni di tonnellate, per il calo delle esportazioni di Australia, Ue, Ucraina e Regno Unito; da segnalare che da quando la Cina ha vietato le importazioni di orzo dall’Australia, l’Arabia Saudita è diventata la principale destinazione delle esportazioni di questo cereale. Il blocco dei porti sul Mare Nero da parte della Russia, costringono l’Ucraina ad esportare cereali solo su rotaia, su strada e su chiatte, con quantità esportate inferiori a 2 milioni di tonnellate, anche se tale valore potrebbe variare. Attualmente sembra che l’Ucraina stia dando priorità alle esportazioni di mais rispetto a quelle di orzo e altri cereali, così da ridurre le grandi scorte destinate all’export, ma bloccate nel paese.