Economia e mercati

Coronavirus, Ue lancia Sure: 100 miliardi contro la disoccupazione

Coronavirus, Ue lancia Sure: 100 miliardi contro la disoccupazione

La Commissione Ue lancia Sure, (acronimo di Support to mitigate Unemployment Risks in an Emergency), un nuovo temporaneo strumento di solidarietà, per attenuare i rischi di disoccupazione, in questo contesto di emergenza legato al Coronavirus. Fornirà assistenza finanziaria, sotto forma di prestiti concessi a condizioni favorevoli dall'UE agli Stati membri che ne faranno richiesta, per un totale di 100 miliardi di euro, per mantenere le persone nei loro posti di lavoro e sostenere le imprese, soprattutto nei territori più colpiti dalla pandemia. I prestiti si baseranno sulle garanzie fornite dagli Stati membri. Inoltre sarà reso flessibile l'uso dei fondi non impegnati nella coesione sociale (fondo di sviluppo regionale, fondo sociale e fondo di coesione) per mobilitare le risorse per fronteggiare gli effetti della crisi sanitaria.

SURE sosterrà i regimi di lavoro a orario ridotto e misure analoghe per aiutare gli Stati membri a proteggere i posti di lavoro, i lavoratori dipendenti e i lavoratori autonomi dal rischio di licenziamento e di perdita di reddito. Le imprese potranno ridurre temporaneamente le ore di lavoro dei dipendenti o sospendere del tutto il lavoro, con un sostegno al reddito fornito dallo Stato per le ore non lavorate. I lavoratori autonomi riceveranno un reddito sostitutivo per l'attuale emergenza.

Per quanto riguarda in particolare il settore agricolo, la commissione sottolinea che “l'agricoltura e la pesca in Europa hanno un ruolo essenziale nel fornirci il cibo che mangiamo e sono duramente colpiti dalla crisi, che a sua volta colpisce le nostre filiere alimentari e le economie locali che il settore sostiene”. Anche per questo, l'utilizzo del Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca sarà reso più flessibile.

La Commissione proporrà inoltre a breve una serie di misure per garantire che gli agricoltori e gli altri beneficiari possano ottenere il sostegno di cui hanno bisogno dalla politica agricola comune, ad esempio concedendo più tempo per presentare le domande di sostegno e più tempo per consentire alle amministrazioni di esaminarle, aumentando gli anticipi per i pagamenti diretti e i pagamenti per lo sviluppo rurale e offrendo una maggiore flessibilità per i controlli in loco al fine di ridurre al minimo la necessità di contatti fisici e di ridurre gli oneri amministrativi.

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