L’export di formaggi nei primi cinque mesi del 2023 segna un +3,4% a livello globale e un +6,4% in Europa a volume , ed un +18,9% a livello globale e +23,0% a livello EU a valore, segnala l’ISTAT nel nuovo Report appena pubblicato. Continua il calo, invece, nell'ordine del -3,4% dell'export italiano extra-UE a volume, nonostante la continua crescita in termini monetari nell'ordine del +10,9%. Considerando solo il mese di maggio 2023, si è registrato un +6% dell’export dei formaggi a volume a livello globale, sostenuta da una crescita del +6,5% in UE. A valore, invece, si ha un +17,3% a livello globale, ed un +18,1% in UE e sostanziali variazioni positive per i principali Paesi extra-UE importatori. Uniche variazioni negative sono registrate a volume per gli Stati Uniti (-5,8%) e Francia (-4,2%).
Le principali categorie casearie trainanti nei primi cinque mesi del 2023 a volume sono i formaggi freschi (+10,8%), i grattugiati (+7,5%) e mozzarella (+0,6%), mentre si registrano variazioni negative per la categoria Grana e Parmigiano (-0,5%), Provolone (-5,7%) e Asiago (-10,8%) e Gorgonzola (-1%). A valore tutte le categorie segnano variazioni di crescita a doppia cifra, tranne la categoria Grana e Parmigiano (+8,4%).
Per quanto riguarda le esportazioni verso i Paesi europei si registrano variazioni positive in tutte le principali destinazione con Polonia (+24,3%), Spagna (+14,6%) e Germania (+11,9%) che trainano la crescita tranne per il Belgio (-2,7%). Si registra invece una brusca battuta di arresto principalmente per tutti i principali Paesi extra UE importatori come Canada (-22,2%), Corea del Sud (-16,5%), Cina (-11,9%), Stati Uniti (-9,1%), Giappone (-2,0%) e UK (-1,6%). A valore tutti i Paesi europei segnano performance positive di crescita a doppia cifra, mentre per i principali Paesi extra UE si registrano crescita sostanziali, anche se più contenute, con Canada e Corea del Sud che però riportano variazioni negative, rispettivamente del -12,5% e del -4,7%.
In Europa il principale Paese destinazione di esportazioni casearie italiane nei primi 5 mesi del 2023 è la Francia che registra un +3,0% a volume trainato da formaggi freschi (+11,8%), grattugiati (+7,6%) e Provolone (+0,5%) mentre categorie come Grana e Parmigiano e Gorgonzola (-4,1% e -3,0% rispettivamente) e Pecorino e Asiago (-17,1% e -3,7% rispettivamente) frenano l'export oltralpe. A valore si registra un +16,6%, con tutte le categorie dei formaggi che registrano variazioni a doppia cifra, tranne Pecorino (+6,5%) e Grana e Parmigiano che registrano un +0,6%.
In America, gli Stati Uniti registrano un +2,4% a valore nonostante una battuta d'arresto nell'ordine del -9,1% a volume, trainati da mozzarella (+36,0% a valore; +17,2% a volume), grattugiati (+29,7% a valore; +14,4% a volume), Gorgonzola (+27,8% a valore; +5,0% a volume) e Asiago e simili (+27,0% a valore; +2,2% a volume). Frenata per Grana e Parmigiano (-5,0% a volume; -3,0% a valore), Pecorino (-10,8% a volume; -17,7% a valore) e Provolone (-7,7% a volume; +12,1% a valore).
In Asia, invece, nessun principale Paese importatore registra variazioni positive di crescita a volume, mentre a valore Giappone registra un +11,3% e la Cina +6,9%. Il Giappone, prima destinazione asiatica in questo primo trimestre 2023, registra la battuta di arresto a volume più contenuta (-2,0%) bilanciata da una crescita nell'ordine del +11,3% a valore, trainata principalmente da Gorgonzola (+14,2% a volume; +36,5% a valore), mozzarella (+4,9% a volume; +19,2% a valore), Provolone (+184,8% a volume; +281,5% a valore) e Asiago (+464,3% a volume; +473,5% a valore).
Report in allegato