Renato Zaghini, neopresidente del Consorzio di Tutela Grana Padano, in un'intervista uscita sul Sole 24ore, spiega perché oggi per il Consorzio è importante mantenere lo stesso livello di consumi. E parla anche di livelli di produzione previsti, export, ripresa
“Io credo che oggi, in una situazione così nuova e delicata, la cosa più importante sia la continuità dei consumi”: lo mette in chiaro Renato Zaghini, neopresidente del Consorzio di tutela del Grana Padano in un’intervista uscita sul Sole 24 Ore in cui spiega perché, in questo momento, per il Consorzio è più importante mantenere le quote di mercato che il livello del prezzo. E parla anche, più in generale, delle criticità emerse con l'emergenza Covid, di export e di ripresa.
“Io non mi preoccupo del prezzo oggi, voglio solo che nessuno dei miei consumatori mi abbandoni”, dice Zaghini, che aggiunge: “I consumatori oggi sono in difficoltà e ancora di più lo saranno in autunno: quanti posti di lavoro non ci saranno più? In una società non ci può essere chi ha il bue d’oro e chi non ha neanche una capretta. È vero, in termini di prezzo abbiamo perso, più o meno un euro al chilo. Ma in questo momento mi interessa di più che le famiglie e i consumatori non abbandonino il Grana Padano. Perché è solo mantenendo lo stesso livello di consumi, che possiamo mantenere lo stesso livello di produzione”, sottolinea Zaghini.
Sul fronte produzione, Zaghini spiega: “Durante il lockdown, per scelta abbiamo deciso di non lasciare indietro nessun allevatore e abbiamo trasformato ogni litro di latte che ci è stato conferito. Le vendite nella grande distribuzione sono andate bene, ma la chiusura dei ristoranti e dei bar ha pesato anche per noi. Nel 2019 avevamo prodotto oltre 5,16 milioni di forme di Grana Padano, è chiaro che quest’anno non potremo permetterci altrettanto. Così, durante l`ultima assemblea dei soci, pochi giorni fa, abbiamo ritoccato al ribasso il piano produttivo per il 2020, contenendo la produzione tra 4,8 e 5 milioni di forme”.
Per quanto riguarda l’export, oltre al Coronavirus, anche i dazi imposti dal presidente Trump per la questione Airbus non hanno aiutato. Ma, spiega Zaghini, “al contrario di quanto prevedevamo, anche con i dazi, i consumatori americani non hanno abbandonato il Grana Padano. Quello statunitense è uno dei nostri mercati più importanti e al momento sembra che, nonostante i dazi e il Covid-19, quest`anno ce la caveremo con un meno 3% soltanto”.
E la ripresa? Potrebbe non tardare molto. “Personalmente, sono convinto che torneremo presto ai livelli pre-virus. Credo che la ripresa ci sarà già nel 2021, sempre che l`anno prossimo coincida con una svolta nel vaccino e nei medicinali per la cura del Coronavirus”, conclude Zaghini.