In aumento il numero delle Organizzazioni di produttori agricoli (OP): complessivamente sono circa 40mila, quelle riconosciute 3700 nel 2018 (erano 3400 nel 2017) di cui la metà sono cooperative. “Queste Organizzazioni rafforzano la posizione contrattuale degli agricoltori, aggiungono valore alla loro attività e forniscono benefici tangibili. Anche altri operatori e stakeholder locali ne traggono vantaggio”: giunge a queste conclusioni il Report stilato dalla Commissione Agricoltura, del Parlamento Ue, riguardo alle OP, che sono Organizzazioni formate e controllate da produtturi, in uno specifico settore e possono assumere varie forme giuridiche, comprese le cooperative.
Nel Report una panoramica sulle Organizzazioni, viene messo in luce quali sono gli incentivi per gli agricoltori che vi aderiscano e quali i vantaggi. L’obiettivo dell’indagine effettuata è quella di comprendere meglio come possano essere ampliate, come svolgono la loro attività e qual è il supporto di cui necessitano.
Per quanto riguarda le dimensioni in termini di fatturato, nel 2017, solo il 6% di tutte le OP riconosciute aveva un fatturato superiore a 50 milioni di euro, 7% inferiore a 500 mila euro. Circa un terzo (38%) aveva meno di 100 membri, mentre la maggior parte (90%) meno di 1.000.
Sul fronte vantaggi, l’indagine evidenza che i prezzi che le Organizzazioni di produttori pagano possono essere più alti di quelli pagati da imprese private, quindi il rapporto fra adesione all’Organizzazione e reddito agricolo può essere positivo.
Sottolineati anche i motivi per cui aderire, fra cui il maggior potere contrattuale che si ha con le OP attraverso una vendita congiunta dei prodotti o minori costi di transazione. Attraverso le Op è anche possibile avere accesso a canali di vendita più redditizi e nuovi mercati.
In allegato il Report