Un nuovo accordo regolerà lo scambio commerciale fra Usa, Messico e Canada. Le diverse regole in materia, da poco sottoscritte fra i tre Paesi nel patto chiamato Usmca (che sostituisce il Nafta), riguardano anche il mondo lattiero – caseario.
Tra le principali novità dell'accordo, la più attesa è quella relativa all'eliminazione (anche se parziale) dello schema tariffario della classe 7 del latte canadese, recentemente introdotto in Canada, per far fronte alla crescente esigenza degli agricoltori di aumentare la produzione di latte. Nello specifico, la classe 7 include tutti quei sotto-prodotti che si ottengono nella fase di scremature del latte (principalmente la frazione proteica): provenendo da allevatori canadesi avevano prezzi molto favorevoli per l'industria del Paese ed erano quindi competitivi rispetto agli stessi prodotti importati principalmente dagli Stati Uniti, che per decenni sono stati i principali fornitori delle aziende canadesi di trasformazione casearie.
Fin dall'entrata in vigore del provvedimento, i produttori Usa si sono scagliati contro quelle tariffe, perché, è stata la loro accusa, li hanno messi fuori dal mercato, tanto che il presidente americano Trump, già in campagna elettorale, si era impegnato per la loro abolizione.
Ora gli Usa cantano vittoria. "I contorni del patto NAFTA rimangono intatti, il che consentirà al settore agricolo statunitense di continuare a sviluppare nuovi mercati internazionali", ha affermato Tom Vilsack, presidente e CEO del US Dairy Export Council.
Ma sul fronte canadese ci sono notevoli perplessità e non vengono nascoste. Secondo le aziende lattiero – caseari del Paese, i produttori di latte in tutto il Canada sono profondamente delusi dalla notizia delle concessioni fatte nel settore e sottoscritte nel nuovo accordo Usmca e sottolineano che, ancora una volta, saranno gli allevatori a pagare il prezzo del nuovo patto commerciale.
L’Usmca è stato siglato il 30 settembre. Da quella data i tre paesi hanno un periodo di 60 giorni per le revisioni e la ratifica da parte dei rispettivi governi prima della firma definitiva, prevista per fine novembre.