Una Pac più mirata, flessibile ed efficace, che punta a nove diversi obiettivi: la struttura della nuova Politica agricola Comune post 2020 è stata proposta dalla Commissione Ue già nel 2018. Recentemente la stessa Commissione ha avanzato una nuova proposta, con novità che riguardano soprattutto la parte finanziaria, anche tenuto conto della crisi legata alla pandemia Covid 19. La nuova PAC, secondo la proposta della Commissione, avrà fra i punti centrali i Piani strategici che i Paesi membri dovranno adottare, rafforzerà il sostegno al reddito per le piccole e medie imprese agricole e incoraggerà e sosterrà un maggiore utilizzo delle moderne tecnologie e innovazioni. La maggiore ambizione, in particolare per quanto riguarda l'ambiente e il clima, sarà integrata da una serie di controlli ed equilibri per garantire che sia gli agricoltori che gli Stati membri rispettino i loro obblighi.
Indice degli argomenti
Gli obiettivi
I piani strategici
Il sostegno alle imprese
Ambiente e clima
Ricerca e innovazione
Gli obiettivi
Gli obiettivi “coprono un’ampia gamma di questioni che mirano ad affrontare le sfide ambientali, sociali ed economiche emergenti”: in particolare riequilibrare la distribuzione del potere nella filiera alimentare, azioni per contrastare i cambiamenti climatici, tutelare l'ambiente, salvaguardare il paesaggio e la biodiversità, sostenere il ricambio generazionale, sviluppare aree rurali dinamiche e proteggere la qualità dell'alimentazione e della salute.
Per raggiungerli, la Commissione europea ha presentato “una serie di strumenti, requisiti per il loro utilizzo e indicatori per misurare i progressi compiuti”. Viene spostato l’accento “dalla conformità e dalle regole verso i risultati e le prestazioni”. L’approccio unico è sostituito “da un sistema più flessibile, con una maggiore libertà per i Paesi dell’Ue di decidere come meglio raggiungere gli obiettivi comuni e, allo stesso tempo, rispondere alle esigenze specifiche dei loro agricoltori e delle comunità rurali. È qui – si legge nel comunicato – che entrano in gioco i piani strategici della Pac”.
I piani strategici
Un'ampia gamma di misure sarà concordata a livello UE, stabilendo cosa possono fare gli Stati membri con il denaro loro assegnato; ogni paese è quindi libero di selezionare e progettare ulteriormente misure specifiche che ritiene più efficaci.
Ogni Stato membro dell'UE dovrà effettuare un'analisi approfondita delle proprie esigenze specifiche e poi redigere un piano strategico della PAC che indichi come saranno utilizzati i finanziamenti della PAC per entrambi i "pilastri", quali strumenti utilizzerà e stabilire i propri obiettivi. Ogni Piano Strategico dovrà essere preventivamente approvato dal Commissione europea per garantire che rimanga coerente con gli obiettivi stabiliti a livello UE, non distorca il mercato unico e non comporti oneri eccessivi sui beneficiari o sulle amministrazioni.
Ogni anno, i paesi presenteranno un rapporto di performance alla Commissione per mostrare i progressi compiuti. La Commissione esaminare i rapporti e prenderà in considerazione eventuali azioni appropriate, tra cui raccomandazioni per migliorare le prestazioni, se necessario.
Il sostegno alle imprese
Per garantire stabilità e prevedibilità, il sostegno al reddito rimarrà un elemento essenziale della PAC. Parte del sostegno, vale a dire i pagamenti di base, continueranno ad essere in funzione delle dimensioni in ettari dell'azienda agricola. Tuttavia, la futura PAC desidera dare la precedenza alle piccole e medie aziende e incoraggiare i giovani agricoltori ad avviare una propria attività. Per questo motivo la Commissione ha proposto di aumentare il livello di sostegno per ettaro per le aziende agricole di piccole e medie dimensioni, ridurre l'importo superiore a 60 000 euro dei pagamenti diretti da concedere alle singole azienda, limitando i pagamenti a 100 000 euro per azienda, al fine di garantire una distribuzione più equa dei pagamenti, destinare almeno il 2% delle dotazioni per i pagamenti diretti ai giovani agricoltori, da integrare con un sostegno finanziario per lo sviluppo rurale e con misure per agevolare l'accesso alla terra e i trasferimenti di terreni, garantire che il sostegno al reddito sia riservato soltanto agli agricoltori veri e propri.
Ambiente e clima
Gli agricoltori svolgono già un ruolo chiave nell'affrontare il cambiamento climatico, nel proteggere l'ambiente e nel preservare i paesaggi e biodiversità. Anche per questo sono chiamati a rispettare una serie di requisiti obbligatori, fra cui la tutela dei suoli ricchi di carbonio tramite la protezione delle zone umide e delle torbiere, l’adozione di uno strumento obbligatorio di gestione dei nutrienti per migliorare la qualità dell'acqua e ridurre i livelli di ammoniaca e di protossido di azoto e la rotazione delle colture al posto della diversificazione.
Gli agricoltori avranno la possibilità di dare un ulteriore contributo e di essere ricompensati se andranno oltre i requisiti obbligatori. I paesi dell'UE elaboreranno regimi ecologici volontari per sostenere e incoraggiare gli agricoltori ad adottare pratiche agricole benefiche per il clima e l'ambiente.
Ricerca e innovazione
La PAC del futuro incoraggerà maggiori investimenti nella ricerca e nell'innovazione e consentirà agli agricoltori e alle comunità rurali di beneficiarne. Il Piano Strategico PAC di ogni paese dovrà contenere una sezione su come stimolare lo scambio di conoscenze e l'innovazione (come servizi di consulenza, formazione, ricerca, reti rurali, progetti pilota) e come finanziarli. Gli Stati membri saranno incoraggiati a usare i big data e le nuove tecnologie per il controllo e il monitoraggio (ad esempio, verificare il rispetto dei requisiti di rotazione delle colture o le dimensioni dell'azienda per le domande di pagamento diretto) e sarà incentivata la digitalizzazione nella gestione delle aziende agricole (ad esempio attraverso l’utilizzo di un’agricoltura di precisione).
In allegato il documento