A livello globale, si stimano un calo delle esportazioni e minori scorte
Offerta ridotta, uso domestico inferiore rispetto al passato, esportazioni invariate e una diminuzione delle scorte finali: sono le prospettive 2021/2022 per il grano statunitense indicate nel Report dell’USDA “World Agricultural Supply and Demand Estimates”. Il Rapporto NASS (National Agricultural Statistic Service) sulla Crop Production prevede una produzione totale di grano di 1.697 milioni di bushel, in calo di 49 milioni rispetto alla precedente previsione. La maggior parte della riduzione riguarda l’Hard Red Winter e il Soft White Winter. La resa di tutto il grano è prevista a 44,5 bushel per acro, in calo di 1,3 bushel rispetto alla previsione precedente. Le esportazioni sono invariate, mentre sono ridotte le scorte finali previste per il 2021/22, che toccano i 627 milioni, il 26% in meno dello scorso anno. Il prezzo agricolo medio previsto per la stagione 2021/22 è aumentato di $0.10 per bushel, arrivando a $6.70.
Prospettive globali per il grano
A livello generale, le prospettive globali del grano per il 2021/22 sono di offerta e consumi ridotti, esportazioni in calo e minori scorte finali. Si prevede che le scorte diminuiranno di 16,8 milioni di tonnellate a 1.065,7 milioni, principalmente a causa della minore produzione di Russia, Canada e Stati Uniti. La produzione della Russia è ridotta di 12,5 milioni di tonnellate a 72,5 milioni su una minore produzione di grano invernale, che è solo leggermente compensata da una maggiore produzione di grano primaverile. Una serie di eventi climatici durante febbraio e marzo ha portato a riduzioni sia della superficie raccolta sia della resa del grano invernale russo. In Canada la produzione è scesa di 7,5 milioni di tonnellate a 24,0 milioni di tonnellate a causa del peggioramento delle condizioni di siccità in alcune zone durante il mese di luglio. A parziale compensazione di queste riduzioni ci sono aumenti di produzione per l'Ucraina e l'Australia.
Il consumo mondiale previsto per il 2021/22 è ridotto di 4,2 milioni di tonnellate a 786,7 milioni. Il commercio mondiale, per lo stesso periodo è a 198,2 milioni, con una riduzione dovuta al calo delle esportazioni per Canada e Russia solo parzialmente compensate da maggiori esportazioni da parte di Ucraina, Australia e UE. La riduzione delle offerte aggregate dai principali esportatori ha portato a una diminuzione delle importazioni da diversi paesi tra cui l'Afghanistan e l'Algeria, mentre i maggiori raccolti in Brasile e Marocco riducono la domanda di importazioni in questi paesi. Le scorte finali mondiali previste per il 2021/22 sono diminuite di 12,6 milioni di tonnellate, arrivando a 279,1 milioni.
Altri cereali
Le prospettive di questo mese del mais statunitense per il 2021/22 prevedono offerte più basse, una riduzione dell’uso per l’alimentazione zootecnica e altri usi, ma anche un aumento dell’utilizzo come food, sementi e per l'industria. Le scorte iniziali previste per il 2021/22 sono più alte, le esportazioni ridotte vengono parzialmente compensate da un maggiore utilizzo del mais per etanolo, amido, glucosio e destrosio. La produzione di mais per il 2021/22 è prevista a 14,8 miliardi bushel, in calo di 415 milioni rispetto alla proiezione di luglio. L'uso complessivo di mais degli Stati Uniti per il 2021/22 è in calo di 190 milioni di bushel. Quello per alimentazione zootecnica è sceso di 100 milioni di bushel, soprattutto a causa di un minore raccolto e dei prezzi più alti previsti.
A livello generale, la produzione estera di mais è prevista in aumento rispetto al mese scorso.
Per quanto riguarda gli altri singoli Paesi, la produzione di mais dell'UE è diminuita, soprattutto a causa delle riduzioni in Ungheria, Romania e Bulgaria che sono parzialmente compensate da aumenti per Francia, Croazia e Germania. Altri cambiamenti nella produzione di mais includono aumenti previsti per India, Canada e Moldavia, con una riduzione per la Serbia. La produzione estera di orzo è più bassa, con riduzioni per il Canada, Kazakistan, Turchia, UE e Russia, previsti invece aumenti per Ucraina, Australia, e Marocco.
Sul fronte del commercio dei cereali secondari, previsto un aumento delle esportazioni di mais per Ucraina, Russia e India, un calo invece per Serbia e UE. In diminuzione le scorte finali estere: per il 2021/22 scese di 1,7 milioni di tonnellate. Le importazioni di orzo dalla Cina sono in calo. Per il 2020/21, per la campagna locale iniziata a marzo 2021, le esportazioni di mais sono ridotte per il Brasile, ma aumentate per l'Argentina. Le scorte finali estere di mais per il 2021/22 sono scese di 1,7 milioni di tonnellate.
Semi oleosi
Per quanto riguarda la soia degli Usa, i cambiamenti dell'offerta e dell'uso nel 2021/2022 includono maggiori scorte iniziali e una minore produzione, lavorazione ed esportazione. Le scorte iniziali di soia sono aumentate a causa della minore trasformazione ed esportazione del 2020/21.
La produzione di soia per il 2021/22 è prevista a 4,34 miliardi di bushel, in calo di 66 milioni. La superficie di raccolta è prevista a 86,7 milioni di acri, invariata da luglio. L’offerta di soia per il 2020/21 è prevista a 4,5 miliardi di bushel, in calo del 3 per cento rispetto all'anno scorso. Per le esportazioni in calo di 20 milioni di bushel, le scorte finali sono invariate rispetto al mese scorso. Il prezzo medio stagionale della soia negli Stati Uniti per il 2021/22 è previsto a 13,70 dollari per bushel, invariato dal mese scorso. Il prezzo della farina di soia è previsto a 385 dollari per tonnellata, in calo di 10 dollari. Il prezzo dell'olio di soia previsto è invariato a 65 centesimi per libbra.
Sul fronte dell’offerta e della domanda globale di semioleosi per il 2021/2022, prevista una riduzione per la produzione, la trasformazione e l’export, scorte finali leggermente più alte rispetto allo scorso mese.
La produzione estera di semi oleosi è di 3,6 milioni di tonnellate in meno, calo dovuto a una minore produzione di colza in Canada e di semi di girasole in Russia, in parte compensato da un aumento dei semi di girasole dell’Ucraina.
La lavorazione globale di semi oleosi per il 2021/22 è diminuita principalmente a causa di una minore trasformazione di soia in Cina e di una minore offerta di colza, dovuta a una riduzione della colza trasformata in Canada, UE e Cina. La quantità di soia trasformata della Cina è inferiore di 2 milioni di tonnellate a 98 milioni, in linea con le revisioni al ribasso della produzione e consumo di farina di soia nell'anno precedente. A causa di una domanda inferiore, le importazioni di soia della Cina per il 2021/22 sono ridotte di 1,0 milioni di tonnellate, arrivando a 101 milioni. Le scorte globali di semi oleosi sono leggermente più alte, perché una produzione più bassa è andata di pari passo con un minore uso più basso. Le minori scorte di semi di colza e di girasole sono compensate dall'aumento delle scorte globali di soia, aumentate di 1,7 milioni di tonnellate, a 96,1 milioni, principalmente per le maggiori scorte della Cina.