Economia e mercati

USDA: in calo la produzione di carni bovine e suine nell’UE

USDA: in calo la produzione di carni bovine e suine nell’UE

Pubblicato il Report che mette in luce le criticità negli allevamenti europei

In calo la produzione di carni bovine e suine nell'Ue: quest’anno scenderà ai minimi storici, ma il trend potrebbe essere confermato anche nel 2024, secondo quanto mette in luce l'Usda, il dipartimento dell'Agricoltura statunitense, che segnala le difficoltà ormai strutturali negli allevamenti europei.

Gli allevatori devono far fronte ai costi elevati dei mezzi di produzione e a complessità normative che, insieme, riducono i margini di profitto e creano incertezza negli investimenti. Il fenomeno riguarda tutti i Paesi dell'Europa occidentale. In Europa centrale il settore beneficia di maggiori sovvenzioni rispetto al resto dell’UE, per cui sembra reggere meglio alla difficoltà di questa situazione, riporta AgriSole.  

Dal 2017 - osserva l'Usda - il patrimonio bovino dell'Unione europea è in progressiva diminuzione, con riflessi sulle attività di macellazione. E i prezzi record di carni e latte non hanno invertito questa tendenza, "sterilizzata" dagli alti costi dei mangimi, dell'energia e della manodopera. Il nuovo impianto normativo dell'Ue richiede, inoltre, notevoli impegni finanziari e cambiamenti nella gestione degli allevamenti.

E i nuovi requisiti, in particolare la legislazione sul benessere e sul trasporto degli animali, limiteranno - scrive il dipartimento dell'Agricoltura - le esportazioni di bovini vivi, che assumono un particolare rilievo per i Ventisette soprattutto in Turchia.

Nel comparto suino i prezzi attuali, balzati ai massimi storici, potrebbero favorire una temporanea ripresa delle macellazioni nella seconda metà di quest'anno, ma il rimbalzo non sarà sufficiente - a detta degli analisti americani- a bilanciare la riduzione sperimentata nella prima metà dell'anno.

Le maggiori preoccupazioni sono legate agli sviluppi delle vendite in Cina, dove l'export di carni Ue è tuttora in affanno per l'aumentata capacità interna e per la pressione da parte di altri competitor. Una prospettiva che ha indotto gli operatori europei a diversificare, ma con poco successo, la geografia delle esportazioni e a focalizzarsi sul mercato domestico, che sembra però prediligere le carni di pollame, in base a considerazioni sanitarie, alla facilità di preparazione e al prezzo relativamente più basso. Con il calo delle macellazioni, la produzione di carne suina nell'Ue, già in frenata nel 2022, subirà ulteriori tagli nel biennio 2023-24. Anche in questo caso - conclude l'analisi - il fenomeno sarà più significativo nel blocco dei paesi dell'Europa occidentale, in particolare in Germania, Spagna, Danimarca, Francia, Paesi Bassi e Belgio, dove si concentra il grosso della produzione e della capacità di esportazione.

 

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