Sono i dati emersi dai risultati della ricerca condotta dall'Osservatorio Smart AgriFood del Politcnico di Milano
L'innovazione digitale sta entrando a ritmo sostenuto nel sistema agroalimentare, tanto che ormai viene considerata una “leva strategica, in grado di garantire maggiore competitività a tutta la filiera, dalla produzione in campo alla distribuzione alimentare, passando per la trasformazione”, come ha sottolineato Filippo Renga, direttore dell’Osservatorio Smart AgriFood del Politecnico di Milano. Una competitività che va di pari passo con l'efficienza, la qualità e la sostenibilità.
Il mercato dell'agricoltura 4.0 è in continua evoluzione e in costante crescita e sta cambiando l'approccio al tema da parte delle imprese agricole, sempre più attente alla sostenibilità, per cui la digitalizzazione rappresenta uno strumento importante, anche se non mancano criticità. Questi sono alcuni degli aspetti messi in luce dall'Osservatorio Smart Agrifood e dal Laboratorio RISE dell’Università degli Studi di Brescia nell'ultima Ricerca presentata durante il convegno “Il digitale è servito! dal campo allo scaffale la filiera agroalimentare è sempre più smart”.
Fra i macro temi evidenziati nel Rapporto anche il ruolo dell'innovazione digitale a supporto della tracciabilità alimentare e l'innovazione delle start up Smart Agrifood.
Indice degli argomenti
Agricoltura 4.0, l'evoluzione del mercato
Il mercato italiano dell’agricoltura 4.0 nel 2019 corrisponde a circa il 5% del mercato mondiale e ha generato una crescita del fatturato del 22% rispetto all’anno precedente. L'agricoltura 4.0 si declina su due componenti principali: l’agricoltura di precisione (precision farming), che ha come dimensione il campo, e la smart farming, che coinvolge l’intera azienda. Dai dati della ricerca emerge chiaramente la predominanza dell’agricoltura di precisione: il 39% del fatturato di agricoltura 4.0 in Italia è generato dalla vendita di sistemi di monitoraggio e controllo di mezzi e attrezzature agricole, il 20% dai software gestionali e il 14% dai macchinari nativamente connessi. Il mercato viene trainato in Italia da attori cosiddetti tradizionali, che operano da anni nella meccanizzazione agricola e nella produzione di componentistica; startup e altre realtà che da poco si sono dedicate all’agricoltura 4.0 vengono definite attori emergenti e ad oggi hanno decisamente un peso minore rispetto a quelli tradizionali. In sintesi si osserva che il mercato cresce, come cresce l’offerta di nuove soluzioni da parte degli attori tradizionali, e che il focus sono i dati ottenuti da queste tecnologie, dati che devono essere visti in un’ottica di piattaforma.
Le aziende agricole
Una maggiore attenzione alla sostenibilità ambientale delle proprie coltivazioni e la necessità di conoscere al meglio le dinamiche interne alla propria azienda, quindi in ottica gestionale: sono queste le principali leve che spingono gli agricoltori ad adottare soluzioni digitali. In particolare, emerge dal Rapporto, software gestionali aziendali (66%), sistemi di mappatura di coltivazioni e terreni (40%), sistemi di monitoraggio e controllo di macchine agricole (39%) e i sistemi di supporto alle decisioni (31%), in linea con la necessità di semplificare il lavoro intellettuale. Normalmente ogni azienda adotta due delle soluzioni in parallelo. I benefici che le aziende agricole dichiarano di avere ottenuto dalle soluzioni 4.0 sono coerenti con i fabbisogni espressi di sostenibilità, consapevolezza ed efficienza, in particolare spiccano i benefici relativi all’ottimizzazione dei fattori produttivi. Ma vengono anche individuate delle criticità: in particolare la necessità di avere maggiori competenze, la mancanza di connettività e l’interoperabilità con i sistemi esistenti, ovvero risulta difficile integrare le diverse soluzioni che l’azienda adotta. Non sembra essere un problema il rientro dall’investimento iniziale.
Tracciabilità alimentare
Il mercato delle soluzioni digitali per la tracciabilità in Italia si divide tra soluzioni tradizionali – basate sulla raccolta manuale e conservazione del dato - e soluzioni innovative, che consentono di automatizzare la raccolta dei dati e ne consentono una condivisione ed elaborazione più efficace. In questo secondo gruppo si segnala una forte presenza delle piattaforme Blockchain (43% del totale), che hanno visto una notevole crescita nell’ultimo anno (+111%): queste piattaforme non solo abilitano alla tracciabilità di filiera, ma integrano anche soluzioni di storytelling che consentono di raccontare al meglio il proprio prodotto. Un altro dato rilevante è quello dell’IoT che è ancora un mercato in sviluppo (30% del totale): fa leva soprattutto sulla sensoristica per automatizzare la raccolta dati di tracciabilità. È ancora limitata l’offerta di soluzioni che sfruttano Data Analytics (34% del totale).
La tecnologia Blockchain
Per comprendere le dinamiche in atto nel mondo agroalimentare rispetto all’applicazione della tecnologia Blockchain, che negli ultimi anni sta assumendo una sempre maggiore rilevanza, sono stati analizzati 82 progetti internazionali, da cui emerge che la filiera maggiormente coinvolta nei progetti Blockchain è quella dei prodotti di origine animale. Questo si spiega per l’attenzione che incontrano da parte di tutti gli stakeholders, attenzione rivolta agli aspetti di salute, uso di antibiotici e benessere animale; dunque in quest’ottica la blockchain può dare garanzia rispetto a questi aspetti rilevanti per il settore.
Le fasi iniziali della filiera sono coinvolte nella maggior parte dei progetti, ma i soggetti promotori delle iniziative sono per lo più concentrati a valle della filiera. Da evidenziare un incremento di coinvolgimento dei consorzi e delle associazioni di produttori nell’adozione di queste tecnologie. Nella maggior parte dei progetti analizzati (60%) l’utilizzo della Blockchain è finalizzato a rendere più trasparente la filiera nei confronti del consumatore finale, permettendogli di avere accesso diretto alle informazioni raccolte, generalmente attraverso un QR code o una mobile app. Nel 40% dei casi viene ricercato un miglioramento dell’efficienza dei processi di supply chain. Anche la sostenibilità ambientale e sociale assume rilevanza, solo il 15% dei casi invece mette in luce il legame con obiettivi di sicurezza alimentare (richiamo dei prodotti).
L'Osservatorio mette in luce l’importanza di integrare la Blockchain con l’IoT, per rafforzare il legame tra fisico e digitale: risulta infatti necessaria l’integrazione tra le tecnologie per garantire la veridicità dei dati e collegamento costante tra il bene fisico e la sua controparte virtuale. Infine rimane fondamentale l’attenzione che deve essere posta sull’analisi accurata della natura di ciascuna filiera: dovrà essere sempre questa a guidare l’adozione armonica della tecnologia e non il contrario.
Le start up
Cresce il numero di start up internazionali operanti nel smart agrifood, così come cresce l’interesse degli investitori, i finanziamenti infatti superano i 13 miliardi di dollari, dato quattro volte superiore rispetto all’anno 2018. Gli Stati Uniti si confermano il bacino più ricco di startup (39%), seguito da Europa (31%) e dall’Asia (20%). In particolare è l’eCommerce agroalimentare che spinge questa crescita, infatti il 70% delle startup internazionali si occupa di questo. L’eCommerce è costituito da due filoni, di cui il primo, ovvero l’eCommerce food, che consiste nella vendita diretta al consumatore di prodotti agroalimentari, risulta essere quello prevalente; il secondo filone è invece il food delivery, che consiste nella consegna di piatti pronti a domicilio. Dopo l’eCommerce è l’agricoltura 4.0 il settore più esplorato dalle startup. Le principali soluzioni adottate dalle startup agrifood sono i big data e gli analytics (74%) e l’Internet of Things (48%). A seguire spicca l’adozione delle mobile app (25%), spesso offerte per garantire all’utilizzatore finale un facile accesso ai dati.
Il futuro
Ad oggi il digitale nella filiera agroalimentare cresce velocemente anche se ci sono soluzioni ancora non pienamente inserite in questo processo, come lo smart farming. Non mancano inoltre criticità, come rilevato. Ma, allo stesso tempo, per quanto riguarda il futuro, ci sono le premesse per grandi benefici, grazie alla forza espansiva, sia quantitativa sia qualitativa, dell’offerta, e grazie alla crescita delle startup che progettano, sviluppano e offrono le soluzioni innovative.