Bruxelles dà una spinta al “wi-fi a basso costo per tutti”, incentivando un’azienda milanese che si muove in questa direzione. Si tratta della Pmi Tanaza, la cui idea è creare una sorta di software “universale”, in grado di dialogare con sistemi hardware di ogni tipo per consentire di creare reti wi-fi a costi limitati, sganciandosi così dalle piattaforme proprietarie dei colossi del settore. Questa idea si è aggiudicata una fetta dell’ultimo bando di Fase 2 dei fondi Horizon 2020 dedicati alle Pmi, 1,6 milioni di euro a fondo perduto che permetteranno all’azienda un primo deciso salto dimensionale.
Nata nel 2010, Tanaza oggi ha ricavi di un milione di euro e prevede di quadruplicarli in un paio d’anni. Il fondatore Sebastiano Bertani, in un articolo apparso sul Sole 24 ore, spiega che entro fine anno hanno intenzione di raddoppiare il reparto ricerca e sviluppo inserendo una decina di ingegneri: con questi fondi possiamo accelerare in modo drammatico il nostro sviluppo».
Sul mercato è già presente una prima versione del software, utilizzato da un migliaio di clienti in decine di paesi nel mondo. Ma grazie al bando Horizon l’azienda punta ora a sviluppare un prodotto di nuova generazione con performance superiori, una piattaforma cloud per operare reti wireless in grado di adattarsi in modo flessibile a più tipologie di architetture fisiche. Permettendo in questo modo a Pmi, enti e organizzazioni di imboccare una sorta di terza via, senza necessariamente dover scegliere tra prodotti a basso costo dedicati al mondo consumer e soluzioni più sofisticate ma anche relativamente onerose.
I fondi in arrivo da Bruxelles sono considerati sufficienti per lo sviluppo del prodotto ma in un orizzonte di 6-12 mesi Tanaza potrebbe valutare l’ingresso di un investitore terzo, per espandere ad esempio la rete di distribuzione e spingere la leva commerciale.