Innovazione

Plastica riciclabile: un nuovo materiale sostenibile per il packaging

Plastica riciclabile: un nuovo materiale sostenibile per il packaging

Sviluppato dalla società Avantium: si tratta di un materiale plastico di nuova generazione PEF (polietilene furanoato), che è una plastica 100% vegetale, totalmente riciclabile

Un nuovo materiale in plastica rinnovabile, a base vegetale, da usare per il packaging dei prodotti alimentari, potrebbe fare il suo ingresso sul mercato entro qualche anno: ci sta lavorando Avantium, società che sviluppa soluzioni tecnologiche di chimica sostenibile. "Non hai bisogno di una goccia di petrolio. È tutto a base vegetale. L'impronta di carbonio è inferiore al 50% delle materie plastiche a base di petrolio. Ed è completamente riciclabile, quindi è davvero circolare”, spiega il CEO di Avantium Tom Van Aken riferendosi al nuovo materiale plastico della sua azienda.

La tecnologia YXY di piante e materie plastiche di Avantium converte gli zuccheri vegetali in una vasta gamma di prodotti chimici e plastici sostenibili, come il materiale plastico di nuova generazione PEF (polietilene furanoato). Il PEF è una plastica 100% vegetale, riciclabile al 100%, con proprietà prestazionali superiori rispetto ai materiali da imballaggio a base di petrolio oggi ampiamente utilizzati. 

Questa soluzione ha attirato l’attenzione di partner come Coca-Cola, Danone e Carlsberg. Secondo Avantium, il PEF potrebbe servire come alternativa al polietilene tereftalato, o PET, che utilizza combustibili fossili. I rapporti di Avantium con Coca-Cola e Danone risalgono al 2012 e le due società sono azioniste della società. Quando Avantium iniziò a lavorare con i due giganti del cibo e delle bevande, non disponeva però dei dati per dimostrare che il suo prodotto era sicuro e applicabile per applicazioni in plastica per alimenti. Il suo impianto pilota da 10 tonnellate, costruito nel 2011, è stato utilizzato per tali prove e sperimentazioni da parte dei clienti.

Criticità e vantaggi
Oggi però Avantium sostiene di aver finalmente risolto i problemi del processo di purificazione. Il più grande ostacolo iniziale per i suoi partner era la sfumatura leggermente verdastra creata nelle bottiglie in PEF. La maggior parte della plastica per uso alimentare deve essere completamente chiara. Nel corso del tempo, Avantium è stata in grado di creare bottiglie trasparenti con colori nitidi così come richiesto dall'industria alimentare. 

Durante le sperimentazioni, oltre agli ostacoli, sono emersi però anche alcuni vantaggi di questo tipo di soluzione: secondo Van Aken, a differenza del PET, l'orientamento della molecola di PEF non è completamente lineare - ciò significa che crea una barriera migliore contro l'aria e altre sostanze. Ciò potrebbe significare una shelf life più lunga accanto ai vantaggi di sostenibilità ambientale del materiale. "La tecnologia è ora pienamente convalidata e provata", ha affermato Van Aken. "Ora riguarda davvero lo sviluppo del mercato".

La società ha recentemente aperto il terreno sul suo primo impianto di punta nei Paesi Bassi settentrionali. Entro il 2023, secondo la compagnia, l'impianto sarà in grado di produrre 5.000 tonnellate di PEF. Questa capacità di produzione relativamente modesta significa che è probabile che Avantium si muoverà su piccoli mercati per iniziare. "Con impianti di dimensioni più ridotte, i punti di prezzo saranno leggermente più alti", ha dichiarato Van Aken. "Quindi il materiale inizierà come packaging per prodotti di nicchia che vogliono inviare un messaggio di sostenibilità."

Un vantaggio per Avantium e i suoi marchi partner è che la resina PEF può essere utilizzata nella maggior parte delle strutture convenzionali per la produzione di bottiglie semplicemente regolando le temperature di alcuni gradi più in basso e lavorando su alcune impostazioni per compensare la maggiore fragilità del materiale, secondo Van Aken. Ciò significa che non è necessaria alcuna nuova attrezzatura.  

Un altro vantaggio riguarda il fine vita della bottiglia: Avantium, spiega la società, ha la tecnologia per estendere i cambiamenti dei polimeri, non indefinitamente, ma molte volte per aumentare la durata del riciclaggio del suo prodotto. Se la bottiglia non arriva a un impianto di riciclaggio, può essere degradata dai microbi comuni presenti nelle discariche.  "E se a causa di un errore umano, la plastica finisce nell'ambiente, si degraderà molto più velocemente", ha concluso Van Aken. 


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