BIOLOGICO, nel 2019 situazione stabile per le importazioni extra UE

BIOLOGICO, nel 2019 situazione stabile per le importazioni extra UE

Ultimo aggiornamento sul commercio estero dei prodotti biologici: in calo le imporazioni di cereali biologici, crescono invece gli arrivi della frutta tropicale, zucchero e semi oleosi 

Importazioni nel complesso stabili per i prodotti agroalimentari bio nel 2019 rispetto al 2018, ma con differenze fra le diverse categorie di prodotti. E' quanto viene messo in luce dal Rapporto "EU imports of organic agri-food products: key developments in 2019”, pubblicato dalla Commissione Europea.


Indice degli argomenti
La panoramica generale
Paesi import/export
I prodotti
Cereali, semi oleosi, panelli
Prodotti di origine animale


La panoramica generale
Secondo quanto emerge dal Rapporto nel 2019 l’UE ha importato 3,24 milioni di tonnellate di prodotti agroalimentari biologici, con un leggero aumento dello 0,4% rispetto al 2018. Per alcune categorie di prodotti, si stima che le importazioni di prodotti biologici rappresentino una quota significativa delle importazioni totali, in particolare per l’olio d’oliva, per cui la quota bio è del 20%. Per le altre categorie, le importazioni di prodotti biologici rappresentano fino ad un massimo del 10% delle importazioni totali e per la grande maggioranza meno del 5%. Nel complesso, si stima che le importazioni di prodotti agroalimentari biologici rappresentino circa il 2% del volume totale delle importazioni del comparto.
La maggior parte dei prodotti biologici importati nell’UE sono stati prodotti di base (tra cui cereali, oli vegetali, zuccheri, latte in polvere e burro) che rappresentano il 54% del totale delle importazioni agroalimentari biologiche in termini di volumi. Altri prodotti primari (tra cui carne, frutta, verdura, yogurt e miele) hanno rappresentato il 38% delle importazioni in volume. Tuttavia, le materie prime e gli altri prodotti primari hanno un valore inferiore rispetto ai prodotti trasformati, il che porta a rappresentare rispettivamente il 38% e il 43% delle importazioni in termini di valore. I prodotti trasformati hanno rappresentato il 6% delle importazioni in termini di volume ma l’11% in termini di valore.

Paesi import/export
Nell’UE, gli Stati membri che hanno importato la maggior parte dei prodotti biologici nel 2019 sono i Paesi Bassi (32% in termini di volume), la Germania (13%), il Regno Unito (12%) e il Belgio (11%). Per quanto riguarda invece la provenienza dei prodotti, i dieci Paesi che hanno esportato più prodotti verso l’UE hanno rappresentato il 70% delle importazioni in termini di volume nel 2019, guidati dalla Cina (13%) e a seguire Ucraina (10%), Repubblica Dominicana (10%), Ecuador (9%), Perù (7%), Turchia (7%), India (5%), Colombia (3%), Kazakistan (3%) e Brasile (2%). Le importazioni dalla Cina comprendono principalmente panelli di olio biologico, mentre Ecuador, Repubblica Dominicana e Perù esportano principalmente frutta tropicale biologica, noci e spezie nell’UE. Ucraina, Turchia e Kazakistan invece cereali biologici (compreso il grano, ma escluso il riso). Infine, il Brasile e la Colombia zucchero biologico.

Prodotti
Le dieci categorie di prodotti più importati rappresentano l’82% del volume totale delle importazioni biologiche nel 2019. In generale, quelli più importati nel 2019 sono stati frutta tropicale, noci e spezie che hanno rappresentato il 27% del volume totale delle importazioni di prodotti biologici (0,9 milioni di tonnellate, con una crescita del 13% rispetto al 2018), seguiti dai panelli (0,4 milioni di t, + 13%), dai cereali (diversi dal grano e dal riso) e dallo zucchero di barbabietola e di canna (0,2 milioni di t). Inoltre, per la prima volta nel 2019 è stato importato un volume molto piccolo di formaggio biologico (1,2 t). In aumento anche le importazioni di soia (+25%). Mentre registrano una diminuzione rispetto al 2018 i cereali dell' 8%, il grano – 16% e i semi oleosi diversi dalla soia – 17%.

Cereali, semi oleosi, panelli
Entrando più nel dettaglio, quasi la metà dei prodotti biologici importati riguarda le categorie dei seminativi o dei loro derivati (1,5 milioni di tonnellate). Di questi, i semi oleosi, i panelli e gli oli vegetali coprono poco più di 0,7 milioni di tonnellate (50%), e la categoria più cospicua è quella dei panelli (di cui il 92% delle farine di soia), che costituiscono un’importante componente dei mangimi per la produzione zootecnica dell’UE, in particolare per la carne suina e la carne di pollame biologica. Altri 0,5 milioni di tonnellate sono composti da cereali e farine (36%), principalmente grano e mais. I restanti 0,2 milioni di t sono costituiti da zucchero (15%). 
Le importazioni di semi oleosi biologici e prodotti derivati sono aumentate in media del 6% nel 2019. Tra queste categorie di prodotti, solo le importazioni di semi oleosi diversi dalla soia sono diminuite rispetto al 2018. Per i cereali (compresi grano e riso), come detto, le importazioni di prodotti biologici mostrano un calo su tutte le categorie, con una media che si attesta al meno 28%. 
Per quanto riguarda i Paesi, oltre l’80% dei panelli sono importati dalla Cina. Invece i semi oleosi arrivano in Europa oltreché dalla Cina anche da Ucraina e India, per la soia uno dei paesi più importanti è il Togo, mentre per gli altri semi oleosi la Turchia. La grande maggioranza dei cereali biologici (escluso il riso) è importata dall’Ucraina (32% del grano, 77% degli altri cereali) e dalla Turchia (22% del grano, 11% degli altri cereali), nonché dal Kazakistan per il grano (31%). Il Pakistan e l’India sono i principali Paesi di origine del riso biologico importato.

Prodotti di origine animale
Se si esclude il miele, le importazioni di prodotti bio di origine animale rappresentano una quota molta bassa sul totale delle importazioni, pari a meno di 1000 tonnellate nel 2019. Cina, Messico e Brasile sono i principali paesi esportatori di uova e miele verso l'UE. La carne bovina e i prodotti di origine animale non commestibili sono importati principalmente dall'Uruguay. La carne di pecora e di capra biologica proviene dalla Nuova Zelanda. Il formaggio bio viene importato dagli Stati Uniti.


In allegato il Report


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