Per far fronte al rischio di un’uscita senza accordo del Regno Unito dalla Ue (ipotesi cosiddetta del no deal), la Commissione europea ha avviato una campagna di informazione nel settore delle dogane e delle imposte indirette, come l’Iva, rivolta alle imprese dell'Unione Europea.

Scopo della campagna è quello di contribuire ad informare le aziende che vogliono mantenere rapporti commerciali con il Regno Unito dopo il 30 marzo su quali sono gli interventi necessari per agevolare per quanto possibile la transizione.

Pierre Moscovici, Commissario per gli Affari economici e finanziari, la fiscalità e le dogane, ha sottolineato: "Ora che il rischio di un'uscita senza accordo si fa più acuto all'approssimarsi del 29 marzo, la Commissione europea e le autorità doganali nazionali lavorano alacremente per prepararsi ai controlli e verifiche delle merci che dovranno essere introdotti nei flussi commerciali tra l'UE e il Regno Unito”. Moscovici ha parlato di “una necessità imprescindibile per la tutela dei nostri consumatori e del nostro mercato interno”.

Entrando nel dettaglio della campagna, viene messo in chiaro che per prepararsi a mantenere rapporti commerciali con il Regno Unito nell'eventualità di un'uscita senza accordo le imprese dell'UE dovrebbero valutare se dispongono della capacità tecnica e umana necessaria per adempiere alle procedure e alla normativa doganali, ad esempio in materia di norme di origine preferenziali; ottenere le varie autorizzazioni e registrazioni doganali che le agevoleranno nell'attività commerciale se il Regno Unito è una delle maglie della loro catena logistica e anche interpellare l 'autorità doganale nazionale per verificare se siano opportuni altri preparativi.

Le imprese hanno accesso a una documentazione articolata in tutte le lingue dell'UE, compresa una semplice lista di controllo in 5 punti che riepiloga i provvedimenti da adottare. “Anche se nulla riuscirà ad attutire nell'insieme l'impatto di un'eventuale uscita senza accordo, con la campagna avviata la Commissione punta a integrare le iniziative attuate sul piano nazionale per informare gli operatori economici dell'UE, contribuendo a coinvolgere le imprese interessate negli Stati membri dell'UE a 27”, spiega in un comunicato la stessa Commissione.

Negli Stati membri sono inoltre in corso i lavori necessari per preparare l'infrastruttura doganale e la logistica a far fronte a un'eventuale uscita senza accordo, anche se la ratifica dell'accordo di recesso continua a essere l'obiettivo e la priorità della Commissione.