Nuovi parametri da rispettare per i produttori lattiero – caseari svizzeri. L’Organizzazione Interprofessionale del latte (Bom) ha deliberato e pubblicato i dieci criteri che le aziende dovranno soddisfare a partire da luglio. Di questi, cinque riguardano il benessere degli animali.
In particolare: gli animali presenti nelle aziende dovranno partecipare al programma Raus (Regular outdoor Run), che prevede una «regolare libertà di movimento all’aperto per gli animali” e/o al programma BTS (Pet-friendly Stable Farming), che sancisce un metodo di allevamento particolarmente rispettoso degli animali. Ad oggi, secondo i dati forniti dagli stessi produttori di latte, l’83% delle aziende agricole partecipa al Raus, mentre appena il 37% al Bts. Un altro parametro riguarda i vitelli appena nati, che dovranno restare in azienda per un periodo minimo di 21 giorni. E poi ancora, le vacche dovranno essere munte non più di due volte al giorno e i proprietari di animali che partecipano a mostre o esibizioni avranno l’obbligo di rispettare i regolamenti dell’associazione degli allevatori di bovini svizzeri (ASR). Inoltre non potranno essere macellate le vacche gravide.
Altri due criteri riguardano l’alimentazione: la farina di soia che si intende utilizzare dovrà provenire da sistemi produttivi sostenibili e i mangimi in generale non potranno contenere grasso o olio di palma. Più generali gli altri parametri: l'agricoltore non potrà utilizzare certi antibiotici per contrastare il fenomeno della resistenza, a meno che un medico non abbia dato l’ok e ogni azienda dovrà poi certificare la sua "impronta ecologica".
Ancora da definire alcuni requisiti aggiuntivi che le aziende dovranno soddisfare e che saranno indicati nelle prossime settimane da un gruppo di lavoro ad hoc.