Dalla ricerca dell’European Society of Cardiology (ESC) presentata al Congresso ESC 2018, è emerso come i prodotti caseari siano in possesso di caratteristiche in grado di proteggere contro la mortalità da cause cerebrovascolari.
La European Society of Cardiology (ESC) afferma che la convinzione diffusa che il consumo eccessivo di prodotti lattiero-caseari, in particolare di formaggio e yogurt, porti a problemi di salute non ha prove coerenti a supporto.
Dalle indagini sulle abitudini alimentari è stato evidenziato come i consumatori che dichiarano di essere attenti alla loro salute sono anche quelli che hanno dichiarato di consumare meno latte in nome di diete a basso contenuto di grassi. Una ricerca ha però smentito l’idea che i prodotti caseari, se consumati in eccesso, siano poco salutari.
"Il consumo di prodotti caseari è stato a lungo ritenuto una causa dell’aumento del rischio di morte, in particolare da malattie coronariche, malattie cerebrovascolari e cancro, a causa dei livelli relativamente elevati di grassi saturi derivanti dal latte. Eppure negli adulti statunitensi questa relazione di causa-effetto è risultata inconsistente”, ha affermato l’ESC al recente Congresso tenutosi a Monaco, in Germania.
Il referente dello studio, il professor Maciej Banach dell'Università medica di Lodz, in Polonia, ha dichiarato: "Una meta-analisi di 29 coorti pubblicata nel 2017 non ha rilevato alcuna associazione tra il consumo di prodotti caseari e le malattie cardiovascolari o la mortalità per ogni altra tipologia di causa". I ricercatori hanno anche esaminato i dati di uno studio NHANES (National Health and Nutrition Examination Surveys) del 1999, che ha esaminato 24.474 adulti durante un periodo di 76 mesi, in cui sono stati registrati 3.520 decessi.
La causa principale dei decessi era dovuta al cancro, seguito da malattie cardiache e cerebrovascolari, ma il consumo di prodotti lattiero-caseari era associato a meno del 2% delle morti causate da altri motivi.
Solo il latte rappresenta l’alimento che può essere considerato a rischio più elevato, i ricercatori hanno sottolineato che “il consumo di latte non grasso o scremato deve essere raccomandato specialmente per coloro che consumano grandi quantità di latte”.
I prodotti fermentati come yogurt e formaggio non devono invece essere limitati in maniera drastica. Lo studio si conclude con un invito ai funzionari della sanità pubblica a "rivedere le linee guida sul consumo di latticini" per educare meglio il pubblico.