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Arla, bilancio positivo per il primo semestre del 2021

Arla, bilancio positivo per il primo semestre del 2021

La cooperativa continua a puntare su innovazione e sostenibilità 

Una forte domanda di prodotti lattiero caseari, corredata da una strategia digitale che si concentra su l’innovazione degli impianti di produzione e sullo sviluppo dell’e-commerce e accompagnata da un continuo investimento sulla sostenibilità. Sono gli elementi chiave che hanno contraddistinto i primi sei mesi del 2021 per la cooperativa lattiero casearia Arla, che ha avuto risposte positive dai consumatori. Secondo quanto riporta l’azienda, i consumatori continuano a scegliere i marchi della stessa cooperativa.

Durante la prima metà del 2021, Arla ha ottenuto risultati finanziari e volumi di vendita per i prodotti di marca più alti delle aspettative, grazie alle vendite al dettaglio, e ha pagato anche un prezzo competitivo del latte agli allevatori soci. Tuttavia, le conseguenze economiche legate al Covid-19 potrebbero ancora mettere alla prova la cooperativa e gli stessi soci, con l'aumento dei costi di produzione a causa dei prezzi più elevati di carburante, energia, imballaggio e mangimi.

Le entrate totali del Gruppo Arla sono leggermente aumentate dell'1,2% a 5,441 miliardi di euro rispetto ai 5,377 miliardi della prima metà del 2020, guidate principalmente dalla continua ed elevata crescita dei volumi di vendita dei prodotti di marca del 5,6% in tutte le categorie lattiero-casearie, in particolare nel settore retail. L'attività di e-commerce di Arla è cresciuta del 33% in termini di fatturato rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.
Per quanto riguarda il prezzo del latte ai soci, ci sono stati aumenti per quattro mesi consecutivi che hanno portato a una media del primo semestre di 0,36 euro/kg, che è di 1,6 centesimi di euro superiore allo stesso periodo dello scorso anno. Tuttavia, molti dei soci di Arla sono alle prese con l'aumento dei costi menzionati prima.

"La domanda globale dei consumatori per i prodotti lattiero-caseari è rimasta forte nella prima metà del 2021, poiché le persone continuano ad apprezzare il gusto, la qualità nutrizionale e la varietà che i prodotti lattiero-caseari apportano alla loro dieta. Le nostre forti posizioni nel settore della vendita al dettaglio e l'impegno per l'innovazione, insieme alla resilienza delle nostre operazioni e dei nostri soci agricoltori, hanno fatto sì che abbiamo ottenuto un solido risultato per la prima metà del 2021 e fornito buoni rendimenti agli allevatori attraverso un prezzo del latte migliorato", ha detto il CEO di Arla Foods, Peder Tuborgh.

Il business di Arla è suddiviso in 4 segmenti commerciali: fra gli altri, Il segmento europeo che ha continuato a fornire risultati solidi con un fatturato di 3.199 milioni di euro rispetto ai 3.178 milioni di euro dello stesso periodo dello scorso anno con contributi da tutti i mercati. Il segmento internazionale ha registrato una crescita del marchio del 12,2% in tutte le regioni e i marchi principali. In crescita anche il fatturato di Arla Foods Ingredients (AFI). All'inizio di giugno, AFI ha firmato un accordo con l'azienda casearia nordirlandese Dale Farm, per fornire siero di latte di alta qualità e materia prima sicura, per espandere il suo business.

La sostenibilità
Nella prima metà del 2021, i primi risultati dei Climate Checks di Arla - uno dei più grandi dataset al mondo sulla produzione lattiero-casearia - hanno mostrato che i soci di Arla sono tra i più efficienti al mondo dal punto di vista climatico, con un impatto medio sul clima di 1,15 kg/CO2e per chilo di latte crudo. La serie completa di dati ha anche evidenziato le leve principali in cui gli allevatori possono ottimizzare la loro produzione per ulteriori riduzioni verso l'obiettivo del 30% di riduzione di emissioni nel 2030 e quello ancora più ambizioso di arrivare a zero emissioni di carbonio nel 2050. Arla ha anche intrapreso ulteriori azioni green, tra cui energia rinnovabile, imballaggi riciclati e riciclabili. La cooperativa danese Arla e i suoi soci stanno investendo per arrivare ad una sempre maggiore autoproduzione di energia da fonti rinnovabili, riducendo in questo modo da un lato l'impronta di carbonio del latte e dall'altro potendo ottenere certificati di energia green da valorizzare sul mercato.

Le previsioni per il futuro
"L'outlook rimane volatile e mentre la nostra ricetta per gestire Covid-19 ha avuto successo, ora dobbiamo gestire bene la transizione alla prossima normalità. Ci aspettiamo di vedere un riequilibrio della domanda tra la vendita al dettaglio e il Food Service che porterà le nostre vendite al dettaglio a un livello più familiare e ammorbidirà la nostra crescita di marca e il contesto legato all’inflazione continuerà a essere una sfida  per la nostra azienda e gli agricoltori soci", dice il CEO Peder Tuborgh. 


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